Gioco d’Azzardo: il Piacere di un’Illusione

“…a questo orizzonte di affaristi e d’imbroglioni
fatto di nebbia, pieno di sembrare,
ricolmo di nani, ballerine e canzoni,
di lotterie, l’unica fede in cui sperare…”

Da “Addio” di Francesco Guccini, 2000

Cos’è il gioco d’azzardo
Il gioco d’azzardo include una serie di attività ludiche con finalità di guadagno, in cui la vincita o la perdita dipendono quasi esclusivamente dal caso. Per partecipare a queste attività occorre una certa somma di denaro come iscrizione. Le possibilità di vittoria sono quasi interamente al di fuori del controllo del giocatore. Alcuni tra i più diffusi giochi d’azzardo sono: Lotteria, Lotto, SuperEnalotto, Gratta e Vinci, Roulette, Poker, Videopoker.

Diffusione del fenomeno
Per avere un’idea della diffusione di questo fenomeno, basti sapere che la spesa in Italia per il gioco d’azzardo è passata dai 14,3 miliardi di euro nel 2000 ai 47,5 miliardi del 2008, con un incremento quindi del 332% in 8 anni. Tra i fattori che hanno influenzato questa diffusione ci sono le numerose manovre economiche del governo che, anno dopo anno, hanno introdotto nuove forme di gioco d’azzardo pubblico. Oggi l’industria del gioco d’azzardo è tra le prime in Italia e, secondo i dati della Consulta Nazionale Antiusura, è anche la maggior causa di ricorso a debiti e/o usura. Difatti tra i giocatori abituali compaiono maggiormente persone con bassi redditi: secondo l’Eurispes giocano il 47% degli indigenti, il 56% del ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati. 

L’ultima frontiera: il gioco d’azzardo on-line
Internet è la nuova frontiera dei giochi d’azzardo, soprattutto per i giovani. Attraverso la rete i giochi diventano maggiormente accessibili poiché sono a “portata di mouse” e disponibili 24 ore su 24. Il giocatore è confinato nella sua stanza, viene in questo modo a mancare la funzione socializzante del gioco e ci troviamo piuttosto di fronte a un rituale solitario.

Le fantasie del giocatore comune
Ma come si costruisce l’idea nel giocatore medio che ottenere una vincita sia “a portata di mano”? Consideriamo come esempio il SuperEnalotto, che è il più diffuso gioco d’azzardo d’Italia, ma paradossalmente è anche quello con cui si ha la minore probabilità di vincita. Effettuando dei calcolo statistici scopriamo che la possibilità di vincere il premio massimo èDea della fortuna solamente 1 su 622 milioni, oltre 10 volte la popolazione del nostro paese. Nonostante le basse probabilità di vincita, cos’è che ha allora decretato la diffusione di questo gioco? Se da una parte l’importo contenuto della giocata minima è alla portata di tutti, dall’altra la bassa probabilità di vincita dovrebbe far desistere qualsiasi persona dal tentare la sorte. Lo psicologo Daniel Kahneman, premio Nobel per l’Economia nel 2002, ha dimostrato che i processi decisionali umani in condizioni d’incertezza violano sistematicamente alcuni principi di razionalità. Nella giocata del SuperEnalotto cosa stiamo comprando? Probabilmente un sogno. Nel giocatore si realizza una sorta di pensiero magico, una forma di funzionamento mentale tipica del pensiero infantile, con cui egli associa tra loro avvenimenti casuali che non hanno alcun legame con la logica del gioco (ad esempio inseguire il numero che non esce da diverso tempo, associare un sogno a un numero, interpretare delle ricorrenze della vita quotidiana come significative nel fornire i numeri “fortunati”) con la fantasia, più o meno esplicita, che la dea bendata della fortuna lo stia scegliendo come vincitore e non debba fare niente altro che giocare per “rivoluzionare” la sua condizione di vita.

Quando giocare d’azzardo diventa una dipendenza
Si stima che le persone dipendenti dal gioco d’azzardo siano tra il 2 e il 3% della popolazione. Ma quando si può parlare di dipendenza dal gioco d’azzardo? Nei casi in cui il gioco viene percepito dalla persona non più solamente come un’opportunità, una possibilità, ma diviene una necessità, una “esigenza vitale” di cui non si può fare a meno (come respirare, mangiare, dormire). Quindi il livello di autonomia della persona è fortemente compromesso e il giocare diviene un elemento essenziale nel suo equilibrio emotivo. Gli indicatori che rivelano una dipendenza sono solitamente: il bisogno di aumentare l’entità e la frequenza delle scommesse per raggiungere il piacere desiderato, le ripetute perdite di denaro e la considerazione che solamente ritentando il gioco si possano risolvere le eventuali difficoltà economiche che ne sono derivate, l’irrequietezza e/o l’irritabilità se si è impossibilitati a giocare.

(Novembre 2010)