I Sentieri delle Emozioni

“Non a caso la nostra coscienza
ci sembra inadeguata
quest’assalto di tecnologia
ci ha sconvolto la vita.
Forse un uomo che allena la mente
sarebbe già pronto
ma a guardarlo di dentro
è rimasto all’ottocento.”

Da “Il tutto è falso” di Giorgio Gaber & Sandro Luporini, 2003 

 

Le emozioni fanno bene o fanno male alla salute?

Nello stereotipo comune c’è confusione su quanto provare e/o esprimere emozioni, in particolare quelle negative faccia bene o male alla salute. Es. La persona che prova rabbia fa bene a tenersela dentro o a esprimerla? Ci sarà capitato di sentire qualcuno dire “se ti tieni queste cose dentro mica fa bene”, e qualcun altro “questo nervosismo mica fa bene”. Ma allora come sta la questione?

L’evoluzione del cervello

Se prendiamo in consideriamo il nostro cervello vediamo come questo è fatto a “strati” come se fosse una corteccia di un albero. Gli strati più antichi, che condividiamo anche con gli animali, ci permettono di percepire quello che succede nell’ambiente e di regolare le funzioni del nostro organismo. Gli strati superiori, e specifici dell’uomo, ci permettono di riflettere su quello che sta accadendo. Es. Se sentiamo un improvviso tonfo alle nostre spalle di riflesso cerchiamo di allontanarci e orientarci per vedere cosa stia accedendo, il nostro cuore accelera bruscamente, la pressione si alza, i nostri muscoli si tendono, tutti questi meccanismi avvengono senza che noi decidiamo di muoverci grazie all’attivazione degli strati più antichi del cervello; la consapevolezza e il pensiero di cosa stia succedendo avviene successivamente grazie agli strati superiori del cervello. L’informazione del tonfo alle nostre spalle è stata recepita dall’udito e viaggia velocissima nel sentiero antico,(localizzato nello strato antico: nella Figura sottostante del cervello è il percorso rosso indicato con la lettera A) pronta ad attivare la risposta di allontanamento dal periodo, qualche istante dopo l’informazione viaggerà per il sentiero moderno (localizzato nello strato superiore: nella Figura sottostante del cervello è il percorso arancione indicato con la lettera B) per permetterci di capire cosa è accaduto.

Il sentiero “antico” dell’emozioni

Il sentiero antico delle emozioni, che abbiamo in comune con gli animali, riguarda l’attivazione delle aree antiche del cervello che comportano delle reazioni emotive ma che non necessariamente permettono di sentire e riflettere sulle emozioni. Es. se stiamo passeggiando in aperta campagna è notiamo qualcosa che si muove bruscamente in modo ondulatorio nel prato a pochi passi da noi, immediatamente abbiamo una reazione emotiva di sorpresa e paura a livello fisico senza che necessariamente pensiamo: “potrebbe essere una vipera meglio che mi allontano”.

Se sentiamo spesso urlare il nostro vicino di casa e successivamente incontrandolo ci chiede scusa per il fracasso, ma lui in certi momenti “non ci vede più”, probabilmente in quei momenti è attivo solamente il sentiero antico del suo cervello.

Il sentiero “moderno” dell’emozioni

Il sentiero moderno, ci permettere di vivere soggettivamente le emozioni e renderci conto di quello che si sta provando e perché. Es. Perché una persona che alcuni amici ci hanno appena presentato ci sta simpatica o antipatica? Se non lo sappiamo probabilmente il sentiero moderno non si è attivato a sufficienza. Se fosse attivo in modo adeguato comunicherebbe con la memoria e ci verrebbe in mente come quella persona ci ricorda per qualche aspetto rilevante: voce, modo di fare, sguardo, ecc., proprio quell’altra persona conosciuta. 

Ma i due sentieri comunicano?

La salute delle persone dipende da quanto i due sentieri riescono ad attivarsi in modo sinergico e a comunicare tra di loro, sappiamo che ci sono delle persone in cui questo non avviene mai. Si stima che circa il 13% della popolazione presenta questa caratteristica poiché non ha acquisito questa funzione del cervello nei primi anni della loro vita. Difatti il cervello si modifica durante tutta la vita in base alle nostre esperienze e queste modificazioni sono ancora più marcate durante lo sviluppo dei primi anni di vita Nel restante 67% della popolazione il funzionamento sinergico dei due sentieri dipende dalle situazioni e dalle esperienze della nostra storia. In ognuno di noi ci sono delle situazioni in cui i due sentieri si attivano assieme e altre in cui questo non avviene.

Per tornare al quesito da cui siamo partiti, cioè se le emozioni negative fanno bene o male alla salute, possiamo concludere, che non è solamente una questione di provare e/o esprimere la rabbia o tenersela, ma piuttosto come si prova rabbia. Per “come” intendiamo proprio la capacità che ha ognuno di noi riflettere sulle emozioni e quindi di far funzionare nel cervello in modo sinergico i due sentieri.

 

(Marzo 2010)