Consulenza

Consulenza da consulere, riflettere, provvedere.

Da questo termine si designa il colloquio psicologico in cui sia implicita la riflessione su un possibile processo di cambiamento.

Rispetto alla funzione terapeutica (termine di derivazione medica, associato con la cura e la malattia), la consulenza ha l’obiettivo di facilitare processi di cambiamento. Si passa dal paziente come oggetto di terapia, alla persona come soggetto di salute.

L’intervento terapeutico implica un concetto di salute centrato sul conseguimento o mantenimento di uno stato di equilibrio (modello del trattamento). La consulenza si concentra maggiormente sugli indicatori positivi di salute, profondamente intrecciati allo sviluppo e alla crescita personale e sociale (modello del benessere) (Braibanti, 2002).

L’adozione di una visione sistemica ha portato con se la proposta di abbandonare il termine terapia, considerato troppo medicalmente orientato, obsoleto quindi rispetto a un individuo o gruppo di persone che richiedono un aiuto psicologico. La proposta è quella di definire il lavoro psicologico come “consulenza”.

I vantaggi di definire la relazione psicologica come un rapporto di consulenza sono (Telfener & Casadio, 2003):

  • non definire a priori la natura del problema come medicalmente connotata;
  • proporre una de-medicalizzazione della relazione di aiuto;
  • interrompere una relazione troppo squilibrata tra un professionista esperto e una persona bisognosa di cure;
  • instaurare un setting più paritario;
  • ridefinire e ricercare le risorse, la salutogenesi.

 

Riferimenti Bibliografici:

Braibanti P. (2002). Lo sguardo di Igea. Soggetti, contesti e azioni di psicologia della salute. Vol. 1. Milano: Franco Angeli.

Telfener U. & Casadio L. (2003). Sistemica. Voci e percorsi nella complessità. Torino: Bollati Boringhieri.